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Cristiano Giuntoli - Foto LiveMedia/Davide Casentini
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“Il mio rimpianto è Erling Haaland. Avevamo già definito il contratto con il Salisburgo, riconoscendo loro il pagamento della clausola a venticinque milioni di euro. Ma lui preferì il Borussia Dortmund e noi, che avevamo messo lui e Osimhen nelle nostre preferenze, ci dirottammo su Victor. Per noi erano alla pari“. Così Cristiano Giuntoli in un’intervista rilasciata a Il Corriere dello Sport. Tornando alla stretta attualità, il direttore sportivo del Napoli ha commentato l’avvio sprint degli Azzurri: “Niente miracoli. Saprebbe di intervento divino o, se vogliamo restare tra gli umani, anche di improvvisazione. Qui invece, e lo dico senza volerci dare un tono, c’è un progetto che è stato sviluppato“.
Il Napoli ha cambiato pelle in maniera decisa, quest’estate, e Giuntoli ha raccontato come è stato svolto il lavoro: “Guardiamo le partite del mondo, poi andiamo sui campi. Io, nella buona e nella cattiva sorte, mi assumo le mie responsabilità e do l’ok. Le conseguenze mi appartengono. Anche Spalletti partecipa, ovviamente, in maniera attiva alla costruzione della squadra. Lui guarda, dà l’assenso oppure no, lascia che Simone Beccaccioli assieme a tutti gli altri dello staff osservino e studino. C’è una sintonia totale. Non si è mai soli in queste scelte”. E su Kim e Kvaratskelia rivela: “Ce li hanno suggeriti degli amici”.
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