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NBA logo - Foto RMTip21 - CC-BY-SA-2.0
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Da qui tutte le perplessità di Di Fiori: “Cosa fare se un giocatore di 24 anni ad esempio ha perfettamente recuperato dalla malattia in 14 giorni, ma ha avuto in passato problemi di circolazione sanguigna? Dovremmo rimandarlo in campo senza conoscere le possibili conseguenze?”. “L’unico concetto che bisogna far passare” ha spiegato il medico a Espn, “è che, qualora un giocatore risultati contagiato al Covid-19, è improbabile che torni sul parquet per due settimane. Come minimo, ma potrebbe durare anche di più“. Il che di fatto impedirebbe al giocatore di completare la stagione, perché come sottolinea Di Fiori, “se resti fuori per così tanto tempo, devi prima allenarti per tornare in forma. Sono tutti passaggi fondamentali che vanno spiegati“.
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