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Antonio Conte, Inter 2019-2020 - Foto Sportface
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“La cosa da capire è se l’Inter continua con Conte o viceversa. Fino in fondo non lo sapremo mai e forse non è nemmeno così interessante. L’effetto materiale è che non cambia niente, restano tutti ai loro posti. Il risultato è un 2-2, tanti gol di confusione per un pareggio che però produce effetti. Conte ottiene che la comunicazione dell’Inter, il modo in cui le priorità della squadra vengono tramandate all’esterno, siano più realistiche e meno abbandonate ai desideri. Non vuole che l’obbligo di vincere sia un dogma della società fisso sulle sue spalle“. Questo il pensiero di Mario Sconcerti, giornalista e scrittore, in merito alla situazione tra il tecnico salentino Antonio Conte e l’Inter. “La richiesta comune è equilibrio. Da parte dell’Inter nel dichiarare le possibilità del cammino, da parte del tecnico nel sapere che non gli può essere chiesto il massimo se il massimo non c’è – ha spiegato sulle pagine del Corriere della Sera – Gira e rigira è una storia senza soggetto. A me sembra che questa storia si sia basata su punture di spilli più che su motivi reali. Storie private che si potevano risolvere nel buio delle singole anime. Non c’è comunicazione più forte delle scelte di un allenatore. Dimmi chi fai giocare e ti dirò cosa sbagli tu e cosa ho sbagliato io. Il punto è se siamo squadra o no. Lo siamo?”, ha concluso Sconcerti.
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