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Sinisa Mihajlovic, Bologna - Foto Antonio Fraioli
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“L’obiettivo è scalare posizioni, finire nella parte sinistra della classifica, esprimere un buon calcio, far divertire i tifosi e rilanciare le nostre ambizioni, solo parzialmente messe in stand-by nell’ultimo campionato segnato dal Covid. Una stagione strana e speriamo irripetibile, che poteva costare cara a tanti club importanti, ma che il Bologna invece ha superato senza affanni. Lo scorso anno non è stato fatto mercato, la crisi economica ha impedito quel processo di crescita atteso. I frutti si vedranno quest’anno“. Queste sono le parole d’esordio di Sinisa Mihajlovic, intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’ per un bilancio sulla stagione appena terminata e per definire il futuro del Bologna.
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L’allenatore serbo ha successivamente ricapitolato il suo percorso alla guida del club emiliano, per poi chiarire il fatto che una sua permanenza al Bologna fosse tutt’altro che i discussione, dopo il termine del campionato: “Il bilancio di questi tre anni non può che essere molto positivo: per i risultati ottenuti e per il gioco espresso. Sono cambiate 15 panchine su 20 in serie A, se il Bologna non lo ha fatto vuol dire che il lavoro fatto è stato buono. Io non ho preso tempo e non ho trattato con altri club. Come ha spiegato anche l’amministratore delegato Fenucci, a fine campionato la società mi ha proposto di vederci il 1 giugno per parlare della prossima stagione, lasciando a tutti una settimana libera per scaricare tensioni. Per me ci saremmo potuti vedere anche prima: la mia permanenza o meno a Bologna non dipendeva da altri club. Il Bologna, per tutto quello che rappresenta per me, non sarà mai nella mia testa un piano B”.
In chiusura, Mihajlovic ha illustrato i piani della società nel futuro prossimo: “Ho parlato con Saputo, Fenucci, Sabatini, Bigon e Di Vaio; remiamo tutti dalla stessa parte. C’è la volontà di confermare tutti i nostri migliori giocatori e di coprire quelle caselle rimaste un po’ scoperte negli ultimi anni. Non girano soldi, vendere ora ha poco senso, meglio comprare, valorizzare e crescere. Se poi dovesse arrivare una super offerta per un nostro giocatore la valuteremo, ma l’idea è tenere tutti”.
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