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Lewis Ferguson - Foto LiveMedia/Gianluca Ricci
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Lewis Ferguson ha raccontato un’esperienza molto particolare capitatagli al Bologna durante il podcast Open Goal. Queste le parole del centrocampista rossoblu: “Sono uscito dalla porta principale del campo d’allenamento. C’era un gruppone di ultras e dei miei compagni, in piedi, un po’ distanti. Nessuna security. Questa gente faceva davvero paura: ragnatele tatuate sul volto, erano pieni di tatuaggi pazzi che li rendevano spaventosi. Non capivo cosa urlassero in italiano, ma erano davvero arrabbiati. Ho pensato che fosse tutto esagerato – ha spiegato lo scozzese – La situazione era tesa e fuori controllo, poteva scatenarsi una specie di Royal Rumble! A un certo punto uno di loro ha iniziato a dire qualcosa tipo che non lavoravamo abbastanza, qualche giocatore ha risposto e stava per scattare una rissa. A quel punto Medel ha scelto il più grande tra gli ultras e voleva vedersela con lui, uno contro uno… Hanno dovuto trattenerlo gli altri! Mai vissuto nulla del genere, ma i miei compagni mi hanno detto ‘Benvenuto in Italia’ “.
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