
Foto Antonio Fraioli
[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
Il Regno Unito ha deciso di vietare ai bambini sotto i 12 anni di colpire il pallone di testa. L’Università di Glasgow, in Scozia, lo scorso ottobre aveva lanciato un allarme tramite uno studio riguardo il possibile rapporto fra i colpi di testa nel calcio e danni cerebrali. E’ emerso che, rispetto alla popolazione generale, gli ex professionisti siano maggiormente soggetti a malattie neurodegenerative e alla prescrizione di farmaci per la demenza. Lo stesso neuropatologo Willie Stewart, che ha guidato la ricerca, ha affermato che: “il rischio di malattie fra gli ex calciatori rispetto al resto della popolazione è cinque volte superiore per l’Alzheimer, di quattro volte superiore per le patologie come la Sla, di due volte superiori per il Parkinson“. La Scozia è stato il primo paese in Europa ad attuare questa misura, dopo che gli Stati Uniti l’hanno lanciata nel 2015.
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]