
Thomas Bach - Foto Pentaphoto/Marco Trovati
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Il Cio sceglie la linea Semenya. In futuro le transgender non saranno più obbligate a ridurre i loro livelli di testosterone per competere tra le donne, come emerge dalle nuove linee guida del Comitato Olimpico Internazionale. Il nuovo regolamento, che sostituisce le linee guida del 2015, conclude inoltre che non si dovrebbe presumere che le donne trans abbiano un vantaggio automatico rispetto alle altre donne. Il CIO comunque afferma che alla fine spetterà ai singoli sport decidere le loro regole e potranno ancora imporre restrizioni alle donne trans se necessario a garantire una competizione equa. Quindi regole per ogni disciplina. Regole che dovranno essere basate su “una scienza robusta e sottoposta a revisione paritaria… che dimostra un vantaggio competitivo coerente, ingiusto e sproporzionato e/o un rischio per la sicurezza degli atleti“.
In precedenza il CIO raccomandava alle atlete trans di sopprimere i loro livelli di testosterone a meno di 10 n/mol per litro per almeno 12 mesi prima di poter gareggiare. Tuttavia, all’inizio di quest’anno il direttore medico dell’organizzazione, Richard Budgett, aveva ammesso che la politica non era più adatta allo scopo. Il nuovo documento in 10 punti, che è stato preparato in consultazione con più di 250 atleti e altre parti interessate, sarà lanciato dopo i Giochi invernali di Pechino del prossimo anno.
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